Un altro confronto, basato sulla stessa fonte, distingue solo tre livelli di età: “giovani” (dai 14 ai 29 anni), “adulti” (30-64) e “anziani” (65 e oltre).
Uso di risorse di informazione
e comunicazione in Italia
Per età
Percentuali sul totale in ciascuna categoria
La parte più scura delle barre rappresenta l’uso “abituale”
È credibile che fra i giovani la frequenza d’uso del telefono cellulare abbia superato (per la prima volta nel 2005) quella della televisione. Mentre è diminuita, rispetto al 2001, la lettura “non occasionale” di libri nelle età inferiori ai 65 anni. La lettura di quotidiani e periodici è un po’ diminuita in tutte le categorie. L’uso “abituale” dell’internet cresce notevolmente rispetto al 2001 a tutte le età, ma di più fra gli adulti (+ 96 %) e fra i giovani (+ 90 %) che fra gli anziani (+ 40 %) la cui presenza in rete rimane scarsa (specialmente ai livelli di istruzione meno elevati) come confermato anche da altri studi.
Nel già citato nuovo studio del Censis, di cui finora è disponibile solo un rapporto preliminare, c’è un confronto con altri quattro paesi europei. In questo grafico vediamo una sintesi delle differenze più rilevanti.
Uso di risorse di informazione
e comunicazione in cinque paesi
Percentuali sulla popolazione
Si conferma una preoccupante debolezza dell’Italia nell’uso dei più validi strumenti di informazione e approfondimento: i libri, i giornali e la rete. Non solo nel confronto fra “grandi paesi” dell’Europa occidentale, ma anche rispetto a molti altri di paragonabile sviluppo.
Si conferma anche, come già osservato (e come è sempre stato indicato da ogni sorta di studi sull’argomento), che l’uso dell’internet è più diffuso, e più frequente, in quelle aree geografiche, nazionali, regionali, demografiche, sociali e culturali in cui è più ampia la gamma di risorse – e, in particolare, c’è l’abitudine della lettura.
Ancora una volta l’analisi dei dati disponibili dimostra che l’evoluzione della rete è in continua e reale crescita – ma non con un “moto uniformemente accelerato”. Ci sono rallentamenti, oscillazioni e discontinuità determinate dal quadro culturale e dalle scelte e dal comportamento delle persone. L’Italia ormai è entrata nel mondo delle reti, non più con un nucleo relativamente piccolo di persone particolarmente interessate, ma con una diffusione in strati sociali e culturali sempre più ampi. Anche se a livelli ancora modesti rispetto a quelli dei paesi più avanzati.
Alcuni confronti internazionali
(Unione Europea)
Per evitare un ingombro eccessivo
i confronti con altri paesi
dell’Unione Europea si trovano
in un documento separato
I dati, finora, sono riferiti all’Unione “a 25 membri”
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