Le analisi di Eurisko mi sembrano particolarmente rilevanti, anche perché permettono un confronto diretto con i dati della stessa fonte pubblicati in questo sito otto anni fa – e con una serie storica che ho avuto la possibilità di seguire regolarmente nel tempo. Brevi riassunti della situazione in anni recenti sono stati pubblicati nella rubrica Il mercante in rete nel febbraio 2002, febbraio 2004, luglio 2005 e gennaio 2007.
Secondo i dati rilevati da questo istituto nel 2006 il numero totale di persone che accedono alla rete in Italia, anche occasionalmente, sarebbe salito a oltre 17 milioni, che si riducono a circa 16 se si escludono gli accessi in situazioni esterne, come corsi di formazione, presso amici, in biblioteca o “bar” – e a meno di 13 se si considerano le persone che dicono di collegarsi “almeno una volta alla settimana”. Sono fra i 4 e i 5 milioni le persone che dicono di usare l’internet tutti i giorni.
Il numero totale di “utenti dal lavoro, da casa o da scuola” nell’ottobre 2006 era aumentato del 18 % rispetto all’ottobre 2005. Nei mesi successivi, fino al’aprile 2007, nonostante una crescita in maggio, l’ancamento appare meno veloce. Solo in una prospettiva più lunga potremo capire se si tratta di una “fase temporanea” o se lo sviluppo sta rallentando. Poiché ci stiamo avvicinando alla stagione estiva, potrebbe non esserci un’interpretazione significativa della tendenza prima dell’autunno 2007.
Indicazioni analoghe risultano da altre fonti. Per esempio secondo una ricerca del Censis nel 2005 il 36 % degli italiani dai 14 anni in su diceva di usare l’internet e il 20 % di farlo “almeno due o tre volte alla settimana” – con un notevole aumento rispetto a 20 % in totale e 12 % uso “abituale” nel 2001. Secondo dati più recenti della stessa fonte (2006 – rilevati con una metodologia diversa) gli italiani che usano la rete sono, in totale, il 40 % della popolazione – quelli che la usano “almeno tre o quattro volte alla settimana” sono il 28 %, “tutti i giorni” il 22 %.
Se lo sviluppo nei prossimi anni continuasse con l’andamento attuale, il totale di persone in Italia che usano “anche occasionalmente” la rete supererebbe i 20 milioni entro due anni e in cinque annni arriverebbe a 30 milioni. Ogni previsione, ovviamente, è azzardata, perché l’evoluzione può cambiare – secondo gli sviluppi delle risorse disponibili e dei modi di utilizzo.
I fattori in gioco sono molti e complessi. Potrebbero esserci nuovi e imprevedibili rallentamenti – mentre un “salto di qualità” nei contenuti e dei servizi, e la diffusione di una più seria e concreta cultura della rete, potrebbero innescare sviluppi capaci di andare molto oltre le dimensioni oggi prevedibili.
Comunque, una cosa è chiara: l’andamento dell’internet in generale, e particolarmente nei paesi più evoluti, indica che siamo lontani da un’ipotetica “soglia di saturazione”.
Intanto la crescita continua, anche se ha avuto alcune fasi di rallentamento, come vediamo in questo grafico che riassume l’evoluzione, su base semestrale, dal 1997 al 2006.
“Utenti” internet in Italia 1997-2006
Numeri in migliaia
I dati su cui si basa questo grafico sono un po’ diversi
da quelli della stessa fonte che vedremo più avanti.
In questo caso la definizione di “utente” è molto estesa.
Si riferisce a persone che “dicono di essersi collegate
almeno una volta negli ultimi tre mesi”.
Si nota una differenza fra l’uso “domestico” e quello “dal lavoro”. In passato la rete in Italia si era sviluppata soprattutto negli uffici (fino al 1998 anche l’uso “da scuola” era superiore a quello “da casa”). Dall’inizio del 2000 si era esteso di più ’uso nelle famiglie. Dalla seconda metà del 2003 alla fine del 2005 si era rilevata una tendenza diversa, con una maggiore crescita dei collegamenti dall’ufficio (che recuperavano il terreno perduto in periodi di stasi o di diminuzione). Sembra che in un periodo più recente ci sia, di nuovo, un più forte sviluppo dell’uso “da casa”.
La crescita generale ha avuto alcune fasi di minore velocità, ma nel complesso è tutt’altro che “lenta”, come è confermato anche da altre fonti. Vedremo, poco più avanti, che la frequenza d’uso aumenta più velocemente del numero totale di persone che usano la rete.