Essere sul web è sempre più importante per un’azienda. Lo dimostrano i dati della statistica realizzata da parte della società belga Email Brokers che hanno evidenziato alcuni numeri davvero importanti.
In Europa la digital economy non è sfruttata come dovrebbe e i risultati sul mercato sono fallimentari. Nei 25 Paesi europei analizzati dalla società belga, solo in 9 oltre il 50% delle aziende ha un sito internet, negli altri si scende anche sotto il 20%. Dati allarmanti, soprattutto in un periodo di grave crisi economica come questo, dove riuscire ad attrarre potenziali clienti con ogni mezzo dovrebbe essere il principale degli obiettivi.
Fortunatamente l’Italia è tra i 9 Paesi più sviluppati sotto questo profilo, con il 53% di presenza online, mentre tra quelli con la statistica più alta abbiamo Germania (64%), Belgio (63%) e Paesi Bassi (59%). I Paesi con la minore presenza sul web sono, invece, la Lituania al 16%, l’Albania al 18% e la Serbia al 19%.
Il dato più importante riguarda senza dubbio l’influenza che ha il non avere un sito internet. Secondo il report, infatti, oltre l’80% delle aziende che sono fallite nel 2013 sono aziende che non sono presenti in rete: a dimostrazione del fatto che c’è una pesante influenza di internet nelle vendite e che rappresenta una soluzione concreta per uscire dalla crisi. Andando a vedere i numeri nello specifico, l’87% delle aziende tedesche fallite non avevano una presenza sul web, così come nei Paesi Bassi non ce l’aveva l’86% delle aziende, in Italia l’83%, nel Belgio l’81% e in Francia l’80%.
Non fa eccezione la presenza sui Social Network: il Paese più sviluppato in tal senso, la Spagna, ha una presenza del solo 25%, a Svezia (24%), la Repubblica Ceca (19%), il Belgio (18%) e l’Italia (17%).I Paesi meno presenti, invece, sono: Malta (1%), Estonia (2%), Cipro (3%) e Albania (4%).
I dati non fanno altro che rivelare la necessità concreta di un intervento da parte della politica per incrementare e agevolare la presenza online delle aziende, facendo così in modo che ci sia uno sviluppo importante e una crescita per tutti i Paesi dell’Unione, che mai come in questo momento hanno bisogno di internet per tornare ad incrementare guadagni e, soprattutto, posti di lavoro.