Sappiamo quant’è difficile star dietro ai vari cambiamenti nel mondo della SEO, specialmente quando leggiamo articoli di vari guru sulla rete che affermano “questo trucco ti farà scalare la SERP in poche ore!” o cose del genere.
Naturalmente, questo non succede mai sull’immediato (sempre che non si parli di SEM). Sarà quindi inutile anche solo considerare tali proposte e spendere minuti preziosi a cercare soluzioni a breve termine. La dura verità è infatti che la SEO ha bisogno di tempo, molto tempo. Si ha bisogno di lavorarci su, i risultati si guadagnano poi col tempo.
In primis, il tutto nasce scrivendo ottimi contenuti: i contenuti devono rispondere a domande che gli utenti si pongono realmente. Quest’ultimo concetto è in linea di massima il riassunto di questo articolo (giusto se non si ha tempo di leggerlo tutto). Se invece avete tempo per approfondire, andiamo a vedere come lavorare con la SEO e rimanere al passo con le nuove strategie.
La gente, che domande! I lettori ed eventuali nuovi visitatori sono coloro che decideranno quali sono i contenuti che andranno più in alto nella SERP e quali saranno quelli che verranno seppelliti oltre il 50° risultato.
Tuttavia, è opportuno precisare che gli utenti seguono i trend del momento, per la maggior parte. Due sono i principali trend legati alla SEO che risultano parecchio attuali, ovvero le ricerche vocali (sempre più in espansione) e l’apparato mobile.
In precedenza, strutturare un articolo in chiave SEO che indicizzasse qualcosa come “miglior ristorante Firenze” richiedeva di ripetere tale frase senza un completo senso grammaticale, ovvero scrivendola pari pari e non aggiustandola in qualcosa come “IL migliori ristorante DI Firenze”.
Per fortuna, questo criterio di ricerca è finalmente sparito dall’indicizzazione e oggi gli scrittori SEO possono scrivere liberamente e con fluidità. Questo è proprio grazie alla costante crescita della ricerca vocale. Dispositivi come Alexa ci insegna che Internet non dev’essere così robotico (per quanto sia paradossale che ce lo comunichi un “robot”!).
Non è più necessario tagliare preposizioni dalle parole chiave o riarrangiarle in modo innaturale. Non si ha più bisogno di cercare “miglior ristorante Firenze”, bensì ci rivolgeremo ad Alexa dicendo “Alexa, qual è il ristorante migliore di Firenze?”, modo di approcciarsi che si ricollega all’apparato mobile, che andremo a descrivere di seguito.
I dispositivi mobili sono oggi davanti a tutti. Tutto è accaduto molto più rapidamente di quel che ci si aspettava. È oramai chiaro che le persone passano più tempo su internet da uno smartphone che da desktop. Ma che significa questo per la SEO?
Prima di tutto, significa che sarà opportuno creare contenuti adatti per l’utenza mobile. Si ha bisogno di elenchi puntati, piccoli paragrafi (anche di una sola frase), grafiche (foto, video e infografiche), sottotitoli, corsivi e grasseti per enfatizzare i punti più importanti.
Partire dalla base è un must: per chi stiamo scrivendo? Il famoso content marketer Joe Pulizzi ha dichiarato che “se il proprio content marketing è per tutti, non è per nessuno”. È assai comune tra i vari marketer pensare che lanciare una grossa rete significa prendere più pesci. Ma non c’è niente di più sbagliato!
Nessuno vuole essere uguale agli altri. Non solo per il desiderio d’esser “speciali”, ma per il semplice fatto che non esiste un unico metodo per tutti. Mettiamo caso che la vostra azienda realizzi prodotti d’interior design. Si andrà a parare verso avvocati o start up sofisticate, ad esempio.
Ma è poi così giusto metterli entrambi sulla stessa barca? È giusto creare contenuti SEO che vadano bene a tutti e due i casi? Se lo si fa, è molto probabile che questi si odino a vicenda e non apprezzino a sua volta l’articolo scritto.
Cosa bisogna fare quindi? È necessario costruirsi la propria clientela. Per farlo, si può provvedere intanto ad intervistare e chiedere domande ai clienti attuali, preferibilmente quelli che ci piacciono. Sarà poi importante capire come comunicare con loro.
Tale ricerca ti dirà automaticamente quali keyword dovrai usare e, oltretutto, quali sono i contenuti con cui i clienti si rispecchiano. Quali sono i loro desideri? Di quali info hanno bisogno? Quali sono invece i loro difetti?
Realizzare guide comprensive è sempre utile ma non si può pubblicarne troppe, considerando inoltre che interessano solamente a un piccolo gruppo di persone. Chi, nello specifico? Coloro che vogliono sapere tutto quanto, dal basico all’avanzato.
Per questo motivo, il fulcro dei contenuti necessita d’esser più specifico. Per esempio, posso scrivere una guida SEO ben dettagliata. Tuttavia, quest’ultima necessiterà di un libro intero per esser scritta adeguatamente. Detto questo, la maggioranza dei contenuti SEO hanno bisogno d’esser il più specifici possibile. Dovrebbero arrivare ad un pubblico sempre più specializzato.
Ma dove trovo gli argomenti che a loro interessano? Si hanno alcune opzioni, come ad esempio andare su BuzzSumo e controllare cosa è stato pubblicato finora, oppure utilizzare Blog Idea Generator di HubSpot, in cui trovare 5 risultati riguardanti il tuo topic. Si può anche semplicemente ricercare su Google gli argomenti che ci interessano o anche controllare gli hashtag di Twitter. Insomma, essere creativi in questo senso non guasta affatto!
Importante è non perdere il focus su ciò che gli utenti vogliono leggere e, soprattutto, non perder di vista che scrivere per tutti è un errore madornale. Infine, assicurarsi che i contenuti rispondano a vere e proprie domande è un must. Non preoccupatevi, le keyword arrivano dopo.
Oramai si sa che il volume delle keyword non ha veramente più senso. Ci si può ora sentir liberi d’ignorare quella immensa colonna di key da impostare nei tag delle proprie ricerche. Non importa scegliere parole chiave per milioni di persone se poi non si riesce a posizionarci con esse. La giusta strategia SEO si ricollega agli obiettivi di business, non ad un traffico senza senso.
Facciamo un esempio. Scrivere un articolo per una compagnia SEO e scegliere keyword come “contenuti SEO” può esser una buona idea, ma quanto sarà poi difficile posizionarsi? Questa filosofia renderà il tutto un po’ troppo generico.
Se tale compagnia SEO decide di utilizzare una key come “assumere scrittori di contenuti SEO” sarà non solo più facile indicizzare l’articolo, ma anche risultare coerenti con la propria strategia di marketing. Di conseguenza, non si deve aver paura di lunghe parole chiave, in quanto permettono d’esser più discorsivi (perfette quindi per le ricerche vocali), garantiscono una competizione minore e sono un ottimo modo per trovare il traffico che si desidera.
Insomma, ci sono molteplici elementi da considerare per “boostare” la SEO, ma il succo è semplice: non dimenticare che sei pur sempre un essere umano! Dopotutto, i clienti e gli utenti visitatori sono a sua volta umani che leggeranno i tuoi contenuti e, se rispecchierà il loro modo di essere, probabilmente andranno a comprare i tuoi prodotti.