Nessun sito è perfetto, ne dal punto di vista della seo ne da altri punti di vista. Anche i più grandi siti hanno alcuni difetti nella propria HTML, un mispelling nei contenuti e alcuni 404. Dopotutto, se i like di Facebook e Google a volte buggano, cosa ci si deve aspettare da piccole-medie imprese?
Tuttavia, questo non significa che non si deve lavorare per essere il più perfetti possibile. Ad ogni modo, fare costanti check dei contenuti è senz’altro raccomandato. La SEO non è qualcosa che viene settato e successivamente dimenticato, bensì si ha bisogno di aggiungere, cancellare e aggiornare il tutto costantemente, e non si parla solo degli aggiornamenti d’algoritmo.
I competitor lavorano al proprio sito sotto questo punto di vista e non c’è da esser sorpresi se uno degli articoli da noi scritti che rimaneva al 3° posto nella SERP ora è sceso al 10°. Tuttavia, com’è possibile farlo risalire? Di seguito andremo a rispondere alcune domande per valutare la salute SEO del tuo sito web.
Avere “https” invece di “http” davanti al nome del tuo sito non è solo per le compagnie che accettano pagamenti tramite il proprio sito, bensì è un vero e proprio criterio d’indicizzazione.
La velocità di navigazione è un altro importante criterio d’indicizzazione. Se qualunque pagina del sito impiega più di quattro secondi ad aprirsi, nella maggior parte dei casi si ha un problema e si ha bisogno di riferirlo allo sviluppatore del sito stesso il prima possibile.
Anche una singola linea che risulta copiata può costar cara. Detto questo, prima di pensare ad una headline d’impatto da porre sul sito, è opportuno verificare che la frase non sia già all’interno di altri contenuti. Lo stesso discorso vale per i contenuti duplicati che vengono ricopiati da contenuti all’interno del sito stesso. Anche se può sembrare un’ingiustizia, leggere contenuti ridondanti non sarebbe bello per i visitatori del proprio sito.
Google ha bisogno di verificare che i contenuti vengano creati da zero e che non vengano riciclati. Di conseguenza, si può venir penalizzati nelle indicizzazioni se i contenuti da noi inseriti risultano duplicati. Se poi si vogliono riutilizzare i vecchi contenuti, basta riaggiustarli un momento e proporli in un altro formato.
Se vi aspettate che la risposta sia “ogni due mesi”, state sbagliando qualcosa. Pensandola dalla prospettiva di Google, quest’ultimo desidera offrire contenuti il più rilevanti e attuali possibile. In ogni industria le cose cambiano molto velocemente, soprattutto in rete.
Il tuo blog ha avuto un certo impatto l’anno scorso, ma se non si aggiorna verrà surclassato da contenuti più freschi. È possibile aggiornare i post dei blog con nuove statistiche e report, oppure si può scegliere di riprendere lo stesso soggetto ma rianalizzarlo da un altro punto di vista e cosi via.
Ad ogni modo, è opportuno ricordarsi che ogni contenuto ha una vita limitata. Mentre i prodotti e servizi possono essere rimasti i soliti da anni, i contenuti mutano continuamente. Importante è capire che non si erra mai a riaggiornare i contenuti, considerando che un contenuto il più adeguato possibile può essere ciò che vi farà spiccare nelle prime posizioni dei motori di ricerca.
Se il proprio sito non è adeguato per i dispositivi mobili, c’è bisogno di rimediare velocemente. Se non lo si sistema per smartphone e tablet, si rischia di perdere più del 60% dei propri clienti. Inoltre, Google esclude i siti non abilitati dall’indicizzazione.
Le buone nuove riguardano il fatto che non c’è niente di complicato per sistemare il proprio sito con un’interfaccia mobile. Quasi ogni sviluppatore di siti web sulla piazza sarà capace di farlo.
Aggiornare i contenuti costantemente, tuttavia, non è abbastanza. Il contenuto dev’essere coerente e rilevante. Sta parlando ai visitatori? Gli aiuta a risolvere problemi? È stato creato appositamente per eventuali nuovi acquirenti? In breve: è un contenuto valido?
Ti chiederai perché questo è importante per la SEO. In altre parole, considerando che il contenuto è scritto per i motori di ricerca, le persone balzeranno fuori dal sito più veloci di quanto ci si aspetta e se il cosiddetto “Bounce Rate” è molto basso, anche il proprio ranking lo sarà.
Ma che significa ottimizzare un contenuto al meglio? Significa che è necessario tenere di conto alcuni punti cardine per adattarsi ai nuovi trend d’indicizzazione.
Fra questi nuovi criteri rientrano fare una “keyword research” appropriata, porre le keyword nei titoli e sottotitoli, apporre le referenze appropriate nei contenuti, porre link “inbound” e “outbound”, porre immagini e video adeguati, fornire una lettura scorrevole e, ovviamente, garantire che i contenuti siano autorevoli. Anche se sono molti aspetti da curare, una volta ultimati si può avere maggiori possibilità d’esser indicizzati fra le prime posizioni.
Una rianalisi del proprio sito, considerando la SEO, le strategie di marketing o le proprie finanze, non è sempre un piacere. Tuttavia, così facendo si notano gli sbagli che stiamo facendo. Se poi non si nota nemmeno uno sbaglio, probabilmente c’è qualcosa che non va nella nosta revisione.
Per questo si ha bisogno di fare revisioni costanti, creare contenuti migliori e, di conseguenza, si verrà indicizzati fra le prime posizioni. Dopotutto, se si fanno sempre le stesse cose non è corretto aspettarsi risultati differenti.